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Bianco, rosso e bianco sono i colori della bandiera di Karina

Karina, ex top-model, è diventata una figura chiave delle manifestazioni contro il governo in Bielorussia. Come molte influencer su Instagram, tutte le domeniche scende in strada, e grazie ai…

Sul suo profilo instagram mostra tre cuoricini. Uno rosso in mezzo a due bianchi. È il simbolo della protesta bielorussa. Il colore della bandiera nazionale prima che il presidente Alexander Lukashenko la cambiasse nel 1995 con quella attuale, verde e rossa. Su Instagram ha più di 20 mila followers ed è molto conosciuta nel suo paese. Ha lavorato come top-model a Parigi, Milano, in Asia. Ma poi è tornata a casa. Karina, oggi 30 anni, si presenta molto modestamente. È timida. Ma il suo temperamento dice altro. 

Da quando gran parte della popolazione bielorussa ha deciso di scendere in strada, dopo le elezioni del 9 agosto - accusate di essere state brogliate dal presidente Lukashenko per aggiudicarsi un ennesimo mandato - Karina non ha più potuto resistere. "Ho visto i miei amici picchiati a sangue. Uno di loro aveva le gambe non blu, ma nere dalle botte che ricevute. Aveva i piedi gonfi e la bocca piena di sangue. L'apparecchio per i denti gli aveva tagliato tutta la pelle". La sua voce trema per davvero. La sofferenza deve essere molta. Tanto quanto lo shock. "Stava solo tornando a casa dal lavoro, non aveva fatto niente di male. Io non posso rimanere indifferente vedendo la mia gente soffrire così tanto. I poliziotti sono dei banditi" tuona.

Karina siede di fronte alla piazza dell'indipendenza, già Piazza Lenin. È diventato un luogo simbolo della resistenza al governo dell'opposizione bielorussa. Nella chiesa cattolica adiacente alla piazza, molte persone si nascondono per fuggire alla violenza degli Amon (le forze speciali con passamontagna neri) e dei Tihushniki (i poliziotti in borghese, incappucciati e armati di manganello). Sono loro che terrorizzano la gente, usando metodi brutali. Numerosi video che girano sull'App criptata Telegram, usata ormai da milioni di persone, mostrano la violenza con la quale agiscono.

"Penso che queste persone siano sotto effetti di narcotici. Hanno sicuramente subito un forte lavaggio del cervello. Abbiamo visto gli occhi di uno di loro. Non erano normali. Picchiano per il piacere di farlo. Devono andare in prigione per quello che fanno. Il governo dice che solamente qualche persona è morta. Ma sicuramente sono molte di più. E solo il fatto che ne siano morte alcune, è la dimostrazione che per noi questo ha più il sapore di una guerra. Una guerra per la libertà da questo sistema fottuto. Vogliamo avere una voce".

"Penso che queste persone siano sotto effetti di narcotici. Hanno sicuramente subito un forte lavaggio del cervello" - Karina, parlando delle forze di sicurezza 

Karina non si accontenta di usare parole diplomatiche. Si vede che ha molta rabbia repressa dentro di sé. Come molti bielorussi d'altronde. Una foga rimasta velata per anni e che finalmente si è espressa. Ma in maniera pacifica. Mostrando uno dei suoi video postato su instagram e che inquadra una marea di bielorussi per strada protestando e cantando, commenta: "Questo è un oceano di persone. Le mie persone. Le persone più belle del mondo. Perché sono libere". 

Durante la settimana, come tutti, Karina lavora. La vita a Minsk continua normalmente. Nessuno può permettersi di smettere di lavorare. Bisogna sopravvivere. Karina ha un posto come truccatrice in uno studio di bellezza. "Mi piace molto truccarmi e truccare le altre ragazze". Molto spesso porta un rossetto rosso: "È un simbolo femminile per noi. Rappresenta la resistenza e lo facciamo anche in nome di Maria Kolesnikova, la leader dell'opposizione che è stata arrestata. È una donna forte, che ci guida con le sue parole. Ci fa capire che siamo persone che vogliamo vivere e non solo manifestanti".

"per noi questo ha più il sapore di una guerra. Una guerra per la libertà da questo sistema fottuto. Vogliamo avere una voce" - Karina

"Questo è un oceano di persone. Le mie persone. Le persone più belle del mondo. Perché sono libere"- Karina

In casa sua, Karina ha appeso la sua bandiera bianca-rossa-bianca. Alla porta, visibile appena si entra, c’è un piccolo sticker raffigurante due DJ. "Sono degli eroi nazionali. Durante un evento privato di Lukashenko, hanno messo la canzone Kochu Peremen di Viktor Tsoi. È la canzone della rivoluzione. Oggi sono fuori dal paese. Sono stati in carcere ad Akrestina, una prigione dove molte persone sono state torturate". La canzone di Viktor Tsoi, pubblicata nell’Urss del 1987 e censurata, significa "Attendiamo dei cambiamenti". Una canzone molto sentita allora quanto lo è oggi per i bielorussi. 

Durante le marce si veste di nero: "È un giorno triste per me. Un momento molto forte ma che non mi fa sentire bene. C’è gente che è morta. I miei amici hanno sofferto. È un giorno pazzo".

"Ho un po' paura. Ma conosciamo tutti il rischio. Chiamo mia madre, l'avverto. Lei soffre molto per tutto questo. Soprattutto però, sto male io, perché a causa del mio attivismo il governo le mette pressione. È un'insegnante a Gomel, una città nel sud. L'hanno minacciata di farle perdere il lavoro. Minacciano di togliere l'autorità parentale alle famiglie che si recano alle proteste. Ecco di che pasta sono fatti". Dopo qualche settimana, Karina è stata però arrestata, passando alcuni giorni a Zhodina. Ciò nonostante, non ha smesso di credere in un cambiamento.

"Il giorno delle manifestazioni rappresenta un momento triste per me. Un momento molto forte ma che non mi fa sentire bene"- Karina 

"Non mi sono mai sentita cosi forte in vita mia"- Karina

Difatti, non è solamente attiva durante le manifestazioni. Pubblica foto delle proteste, video di lei brandendo la bandiera. Con un gruppo di amici ha deciso inoltre di aiutare a prendere nota di tutte le persone scomparse di cui nessuno parla. "Durante il mio tempo libero faccio del volontariato. Aiuto le famiglie delle persone scomparse a registrarle. Su instagram, persone continuano a scrivermi che manca il padre, il figlio, il fratello, la madre. Sono sparite un sacco di persone e non sappiamo dove siano. Forse sono morte. È molto triste ". 

Molte ragazze si sono attivate come lei. Le influencer però hanno avuto un ruolo importante, mobilizzando migliaia di persone. "Le persone mi ringraziano per quello che faccio. Mi portano fiori, frutta. Sono cose indimenticabili". Karina rappresenta la nuova generazione di bielorussi. Quella che chiede a grande voce un cambio. Cambio che finora non è arrivato, con la continua repressione del governo e i numerosi arresti per le strade. Ma la popolazione non sembra intenzionata a smettere di protestare. "Non mi sono mai sentita cosi forte in vita mia".